Sintomi della gengivite: perché è importante riconoscerli e curarla.

Sicuramente almeno una volta nella vita ti avranno consigliato un assurdo rimedio per contrastare i sintomi della gengivite: spazzolare intensamente le gengive, utilizzare dell’aloe o applicarci del bicarbonato (che è un po’ come il prezzemolo)…

In realtà nessuno di questi “rimedi” può ripristinare, o almeno non definitivamente, la salute delle tue gengive. Ma allora, come bisogna comportarsi se le nostre gengive si presentano infiammate e doloranti? 

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Le gengive sono importanti tanto quanto i denti!

Nell’immaginario collettivo il dentista è colui che cura i denti, lo dice lo stesso nome “dent-ista”! Ma in realtà il tuo dentista si occupa anche della salute di tutti i tessuti a sostegno dell’elemento dentale: gengive, osso alveolare, cemento, legamento parodontale… o anche più facilmente chiamati parodonto.

La salute del parodonto è fondamentale per un corretto sostegno dentale e una buona salute generale del cavo orale. Per questo motivo non bisognerebbe mai sottovalutare il malessere a livello gengivale infatti, la gengivite è solo il primo stadio dei disturbi gengivali.

Ma facciamo un passo alla volta, quali sono i sintomi della gengivite e come possiamo riconoscerli?

 

I sintomi della gengivite: cosa non devi assolutamente sottovalutare.

Riconoscere la gengivite è abbastanza semplice, anche da soli si dovrebbe essere in grado di capire che qualcosa non va; si presenta come un infiammazione delle gengive, accompagnata da:

  • sanguinamento;
  • arrossamento; 
  • fastidio;
  • cambiamento nei contorni delle gengive;
  • occasionalmente, dolore.

In presenza di questi disturbi, la gengivite si definisce “semplice” e comporta un approfondimento del solco gengivale, accompagnato da una parte di gengiva rossa e infiammata accanto a uno o più denti. Solitamente (soprattutto) durante il lavaggio si può notare il sanguinamento della zona arrossata, ma difficilmente si sente dolore.

 

Quali fattori possono aumentare il rischio di gengivite?

Diversi fattori possono modificare il sistema immunitario umano e con questo la resistenza delle gengive ai fattori esterni, tra questi riconosciamo:

  • la gravidanza;
  • la menopausa;
  • il diabete incontrollato;
  • altre malattie sistemiche.

Esiste, inoltre, una manifestazione della gengivite che si sviluppa di solito accompagnando l’eruzione dei denti del giudizio, si chiama pericoronite e indica l’infiammazione dei lembi della gengiva “rotta” dal nuovo elemento dentale.

Come e perché curare (realmente) le gengiviti

Una volta che si notano uno o più sintomi della gengivite sopraelencati è bene rivolgersi al proprio dentista, questo perché è vero che solitamente guarisce da sé, ma in altri casi la malattia può degenerare evolvendo in parodontite.

  • Finché si tratta di una gengivite semplice la profilassi consiste nella rimozione della placca attraverso:
    • approfondite sedute di igiene professionale, frequenza aumentata a anche fino a ogni tre mesi;
    • intensificazione dell’igiene domiciliare, anche attraverso l’utilizzo di appositi collutori.
  • Quando si presenta una pericoronite il trattamento prevede:
    • rimozione dei detriti da sotto il lembo gengivale;
    • sciacqui con soluzione fisiologica, perossido di idrogeno o clorexidina;
    • estrazione del dente. In caso di un’infezione grave sarà necessario ricorrere all’utilizzo dell’antibiotico prima e in seguito all’estrazione.
  • Gengivite causata da malattie sistemiche: il trattamento è rivolto alla causa e alla conseguente risoluzione del disturbo gengivale.

Il rischio che si corre non curando una gengivite è quello di sviluppare la parodontite, una malattia molto più grave della gengivite.

La parodontite, infatti, causa danni irreversibili al parodonto danneggiando i suoi componenti e riducendo il volume e la densità ossea. Queste complicazioni hanno una sola degenerazione, la perdita degli elementi dentari.

Ricapitolando:

  1. La gengivite si riconosce dall’infiammazione e dai sanguinamento gengivale.
  2. Si può curare attraverso l’intensificazione delle misure di igiene.
  3. Se non curata può portare anche alla perdita dei propri denti.

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