La sedazione cosciente è una tecnica anestesiologica attraverso la quale si riesce a mantenere sotto controllo con efficacia stati quali ansia e paura del dentista, molto comuni tra le persone.

Risulta decisamente meno invasiva rispetto alle comuni anestesie a cui siamo un po’ tutti abituati ed è indicata tanto per gli adulti che per i bambini

La somministrazione avviene per inalazione: attraverso una mascherina il paziente respira una soluzione a base di ossigeno e protossido d’azoto.

La sedazione cosciente non presenta quegli effetti spiacevoli e particolarmente intorpidenti tipici delle normali anestesie, una volta che la persona si risveglia, ed è priva di effetti collaterali. In questo approfondimento vediamo meglio di cosa si tratta.

 

Come funziona la sedazione cosciente

Come abbiamo visto, l’anestesia cosciente viene somministrata attraverso una mascherina in cui è presente una soluzione anestetizzante.

L’effetto è immediato, bastano pochi minuti, e la persona rimane vigile per l’intera durata dell’efficacia, percependo in maniera corretta tutto ciò che le capita, ma rilassandosi.

Anche lo smaltimento risulta veloce e non lascia strascichi: l’effetto, una volta che si finisce di inalare il protossido d’azoto con l’ossigeno, termina nel giro di poco tempo. Il massimo che può capitare, nei soggetti giovani, è uno stato di euforia o una condizione di sonnolenza.

Prima di effettuare l’anestesia cosciente, il dentista procede per gradi, analizzando la storia clinica di chi ha davanti e accertandosi della presenza di comportamenti odontofobici

Secondo un’indagine pubblicata su repubblica.it a soffrirne è l’80% degli italiani, mentre il 20% si dichiara terrorizzato dal dentista, arrivando a soffrire di attacchi di panico e ansia. Si tratta quindi di un’eventualità piuttosto frequente.

Prima di predisporre la sedazione cosciente, l’odontoiatra valuterà se c’è la possibilità di tranquillizzare il paziente e farlo sentire più a proprio agio parlandoci. Dovrà inoltre verificare che non vi siano motivi per cui la somministrazione del trattamento non risulta possibile: per alcune persone non è infatti indicato, come andiamo a vedere nel paragrafo successivo.

 

L’anestesia cosciente: per chi non è indicata

L’anestesia cosciente non si rivela indicata in tre casi specifici, ovvero:

  • Bambini con età inferiore ai 4 anni.
  • Persone che presentano problematiche respiratorie, incluso naso tappato e raffreddore: c’è una difficoltà alla base che impedisce la somministrazione della terapia.
  • Donne in stato di gravidanza. La sedazione cosciente tende a favorire un parto prematuro.

Queste le uniche situazioni in cui la sedazione cosciente non risulta utilizzabile. Rappresenta, di suo, un’opportunità importante per accompagnare in maniera armonica il paziente, facendo in modo che possa collaborare con maggiore facilità, così da ottimizzare l’intervento, la sua esecuzione ed efficacia. Il tutto con un minor stress.

 

La terza via per la cura dei pazienti

Una volta fatte le opportune valutazioni e con pazienti che hanno difficoltà ad affrontare interventi anche di routine, e non solo particolarmente impegnativi, il dentista potrà avvalersi di quella che in odontoiatria è considerata la terza via per la cura delle persone.

La prima via è infatti quella di parlare con la persona, tranquillizzandola e preparandola all’intervento, mentre la seconda è quella di un’anestesia totale: la sedazione cosciente rappresenta un’opzione terza, a metà strada tra le due precedenti. 

Risulta preferibile all’anestesia totale perché meno invasiva e in grado di garantire un benessere generale a fronte di una percezione vigile. Per questo sono sempre più i dentisti, anche pediatrici, che scelgono di adottarla in molteplici situazioni, con effetti più che positivi per la persona.